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Lunedì, 18 Novembre 2013 12:50

Faq Misura 124

RISPOSTE ALLE FAQ BANDO MISURA 124: COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI, PROCESSI E TECNOLOGIE

D: Dando per scontato che la azienda o le aziende siano tutte presenti in Regione Basilicata ed altrettanto il soggetto proponente/capofila, è possibile che i partner scientifici o Enti di Ricerca, Università partecipanti in qualità di fornitori di alte conoscenze tecnologiche nel settore abbiano sede o svolgano attività in altre regioni?

R: Non è obbligatorio che il "Soggetto di ricerca" abbia sede in Regione Basilicata.

D: E' possibile che uno stesso ente di ricerca, ed in particolare la stessa unità di ricerca, partecipi come partner a più proposte progettuali e quindi costituisca diverse ATS?

 

R: Si, sono le ATS che nella loro composizione non possono presentare più di una domanda di aiuto (per via dell'esclusività delle aziende agricole di cui all'art.6 del Bando).

D: Come faccio a verificare se il mio progetto rafforza la strategia di un PIF (vedi criteri di selezione all'art. 14)?

R: Il proponente dovrà raffrontare (nell'ambito della Sezione IV del Format di progetto) la sua proposta alle strategie di almeno un PIF ad indirizzo cerealicolo, al fine di dimostrare che le sua iniziativa di cooperazione risulti al tempo stesso coerente e rafforzativa della strategia del PIF.
Di seguito si indicano gli stralci del progetto (Allegato III) di interesse dei tre PIF ammessi sul PSR Basilicata 2007 – 2013 in ambito cerealicolo,

STRALCIO DOCUMENTO PIF REGIONALE CEREALICOLTURA LUCANA
B.1.3. - Strategie ed obiettivi del PIF
Il PIF si propone di sviluppare meccanismi sostenibili di aggregazione e di cooperazione fra i diversi attori della filiera, dalla produzione alla commercializzazione, per favorire un equilibrato riconoscimento in termini di remunerazione dei fattori produttivi, innovare le diverse fasi del processo, migliorare la qualità della produzione, rafforzare la capacità di presenza sul mercato con un incremento del valore, favorire una maggiore concentrazione dell'offerta, aumentare la competitività delle imprese e, attraverso una valorizzazione qualitativa del prodotto, pervenire ad un incremento del valore aggiunto della produzione regionale. Inoltre il PIF tende a promuovere la diversificazione dell'attività agricola per valorizzare le aree rurali e creare nuove forme di reddito all'azienda agricola. La strategia e gli obiettivi sono il frutto di un metodo partecipativo posto in essere sin dalla fase di ideazione e proposizione del PIF, con il concorso delle imprese e del partenariato.
B.1.11 – Introduzioni di innovazione di processo, di prodotto e di organizzazione nei segmenti oggetto del PIF.
Sia nell'Asse 1 che nell'Asse 3 del PIF viene attribuita particolare importanza all'innovazione intesa come strumento per migliorare i processi organizzativi e tecnologici delle imprese, sia del segmento primario che della trasformazione. Vanno evidenziati gli investimenti finalizzati all'ammodernamento strutturale delle imprese agricole, atti altresì al miglioramento degli standard di sicurezza sul lavoro e all'inserimento di sistemi di qualità per ottimizzare i processi produttivi. Le innovazioni di processo vengono perseguite attraverso l'acquisto di impianti e attrezzature aventi l'obiettivo di migliorare i sistemi di stoccaggio, per migliorare la qualità del prodotto. L'introduzione di innovazioni di prodotto e di processo verrà realizzata anche mediante le azioni di ricerca previste, aventi ad oggetto innovazioni di tipo impiantistico, il miglioramento della qualità di frumento duro e la riduzione dell'impatto ambientale mediante tecniche integrate di agricoltura di precisione.

STRALCIO DOCUMENTO PIF TERRITORIALIE MANGIARE MATERA
B.1.3. - Strategie ed obiettivi del PIF
Obiettivi sono:
1. Miglioramento della qualità del grano;
2. Riduzione dei costi di produzione del grano con attrezzature innovative a minore consumo energetico;
3. Miglioramento delle strutture di stoccaggio;
4. Introduzione di nuove tecnologie per la trasformazione del grano in farina e di questa in pane;
5. Certificazione IGP di tutti gli operatori della filiera;
6. Promozione del Pane IGP;
7. Sviluppo degli agriturismi e valorizzazione del pane attraverso gli stessi;
8. Promozione di nuove attività connesse (birra artigianale, focacce e biscotti);
9. Formazione ed informazione.

Tali obiettivi potranno essere ottenuti con le seguenti strategie:
1. Adozione di un disciplinare integrativo e più specifico di quello approvato dalla UE che identifica anche varietà e prezzo del grano;
2. Individuazione di tecnologie rispettose delle tradizioni di lavorazione e anche dell'ambiente e della sicurezza nei posti di lavoro;
3. Piani di formazione e informazione orientati.
B.1.11 – Introduzioni di innovazione di processo, di prodotto e di organizzazione nei segmenti oggetto del PIF.
Il PIF prevede innovazioni nella coltivazione con tecniche rispettose dell'ambiente, nella lavorazione del terreno con attrezzature innovative che consentono più bassi consumi energetici e riduzione dei costi di produzione. Per le aziende agrituristiche è previsto il miglioramento della ricettività, l'ampliamento dei servizi, maggiori possibilità di far conoscere i prodotti della tradizione lucana. Per il mulino sono previsti migliori capacità di stoccaggio e produzione di farina con costi più ridotti, per i panifici è previsto l'ammodernamento dei laboratori di produzione e degli spazi dedicati alla vendita ed alla degustazione nonché una struttura commerciale per il mercato extraregionale. Con la misura 312 sono previste due attività legate alla cerealicoltura per l'ampliamento dell'occupazione nelle aree rurali: un impianto di birra artigianale ed un'attività di produzione di focacce e biscotti. Pertanto si realizzano innovazioni di processo, di prodotto e organizzativo.

STRALCIO DOCUMENTO PIF TERRITORIALIE GRA.DU.CO.M.
B.1.3. - Strategie ed obiettivi del PIF
Le aziende che partecipano al Progetto hanno lo scopo di realizzare gli obiettivi prioritari derivanti dalle necessità del settore, utilizzando le seguenti strategie: a livello produttivo - miglioramento della qualità delle produzioni cerealicole, -Adeguamento strutturale, - introduzione di innovazioni di prodotto, di processo ed organizzative; a livello di ricerca applicata, grazie al progetto che sarà attuato da uno dei beneficiari, la METAPONTUM AGROBIOS, a livello di formazione e consulenza - azioni organiche finalizzate alla formazione professionale. Con l'adozione di queste strategie si conseguirà: l'ammodernamento delle aziende agricole e delle strutture tecnologiche e si creeranno nuove fonti di reddito.
B.1.11 – Introduzioni di innovazione di processo, di prodotto e di organizzazione nei segmenti oggetto del PIF.
L'innovazione di processo è insita nel ciclo produttivo che, ottimizzato sotto i diversi aspetti ambientali e tecnologici, non si arresta alla vendita del grano duro ma continua con lo stoccaggio, la molitura e la trasformazione in pasta, pane e biscotti, seguendo metodi di produzione biologici in tutta la filiera. L'innovazione di prodotto, strettamente collegata alle novità del processo, è quella di commercializzare le produzioni biologiche ottenute al termine del circuito produttivo, attuando sul posto l'intero ciclo che va dal seme al prodotto finito. L'organizzazione di questa intelligente ed unica iniziativa, è quella di rendere attori partecipi dell'intero ciclo produttivo i produttori agricoli che beneficeranno di tutto il valore aggiunto del progetto così strettamente integrato.

 

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